Note sulla raccolta e la preparazione della cera per la trasformazione in fogli:
la cera di opercolo o di favo va consegnata fusa e il più pulita possibile: non si accettano porzioni di favo, opercoli sgocciolati o pressati
la cera va fusa con sceratrici solari/a vapore, in pentolone “a bagno maria” o direttamente nell’acqua (facendo molta attenzione a non bruciarla): la cera si scioglie a 65°C, è più leggera dell’acqua e non è mescolabile con essa
il colore della cera non fa differenza: quella da opercolo è più chiara di quella di favo. L’importante è che non sia bruciata, dal colore nero: la cera può bruciare se viene sciolta a fuoco diretto, senza acqua.
i folgi ottenuti con sola cera di opercolo tendono ad essere più chiari, più rigidi e più fragili
prima della trasformazione in fogli, la cera viene scaldata a 120° per la sterilizzazione in una vasca da circa 400 kg. I fogli che si ottengono, quindi, sono di solito miscele di cera di vari apicoltori: per avere fogli prodotti esclusivamente con cera propria, è necessario avere almeno 200/300 kg di cera
la resa in fogli dipende da una perdita fisiologica di lavorazione (scarti) e dalla quantità di residui e sporco ancora inglobati nella cera stessa: se la quantità di residui supera il 4-5% si creano problemi nelle fasi di filtraggio e saremo costretti a rifiutare il ritiro
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